Gatto selvatico sardo

Gatto selvatico sardo

Gatto selvatico sardo

Felis silvestris lybica (Forster, 1780)

(Classe: Mammalia; Ordine: Carnivora; Famiglia: Felidae)

Diffusa in maniera discontinua su tutto il territorio. Molto rara e difficilmente osservabile, in Sardegna è presente la sottospecie Felis silvestris lybica, che differisce dalle altre sottospecie per diverse caratteristiche quali: i peli della spina dorsale più lunghi di quelli dei fianchi, la coda meno folta, la presenza di un ciuffo di peli sulle orecchie, riduzione delle striature nella nuca e nelle spalle. Nell’isola successivamente si è distinta una varietà sarda della F.s.lybica, con una colorazione più scura sul dorso e sulle orecchie. Le sue dimensioni (testa-tronco) sono all’incirca di 47-70 cm, con un’altezza al garrese di 30-40 cm. Il pelo è grigio scuro, talvolta leggermente fulvo con macchie trasversali sui fianchi. Il gatto selvatico predilige gli ambienti forestali soprattutto di latifoglie, e comunque aree dove sia presente una certa copertura vegetale capace di garantirgli un’adeguata protezione. Tende ad evitare le zone con un’altitudine elevata probabilmente per via del manto nevoso, che può essere di ostacolo per gli spostamenti e la caccia. Trascorre il giorno in vere e proprie tane o semplicemente nascosto tra la vegetazione; la sua attività è prevalentemente notturna. E’ una specie agile e veloce che si nutre principalmente di topi, ratti, giovani lepri e conigli. Una caratteristica del gatto selvatico è quella di graffiare i tronchi degli alberi e degli arbusti sia per affilarsi le unghie sia come segnale territoriale per i con specifici. Verso febbraio e marzo sia il maschio che la femmina vanno alla ricerca l’uno dell’altra. La femmina si fa avvicinare dal maschio e dopo il rituale del corteggiamento inizia l’accoppiamento. La gestazione dura all’incirca dai 56-68 giorni e partorisce in media dai 2 ai 5 piccoli.

(Fotografia: per gentile concessione dell’Agenzia Forestas)

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