Rospo smeraldino

Rospo smeraldino

Rospo smeraldino

Bufo viridis (Laurenti, 1768)

(Classe: Amphibia; Ordine: Anura; Famiglia: Bufonidae)

Il Rospo smeraldino è ampiamente diffuso su tutto il territorio italiano. Le dimensioni di B. viridis si aggirano in media attorno ai 10 cm. La colorazione è marrone chiaro-verde o verdastro ed ha sempre il caratteristico aspetto marmorizzato; è possibile la presenza di macchie rossicce rotondeggianti sui fianchi. Il ventre è biancastro. La testa è più larga che lunga, subtriangolare e con il muso corto. Gli occhi risultano sporgenti, le pupille sono orizzontali e la membrana timpanica visibile. Dietro gli occhi si hanno ghiandole parotidi prominenti, dalle quali viene secreto un liquido ad azione irritante. La pelle del dorso presenta numerosi noduli o tubercoli. I maschi differiscono dalle femmine per le dimensioni più piccole, per la presenza di sacchi vocali esterni e di cuscinetti carnosi nel primo dito (presenti anche nel secondo e terzo dito durante il periodo riproduttivo) degli arti anteriori. Secondo Hemmer, Kadel & Kadel (1981) i Bufo viridis della Sardegna appartengono probabilmente alla subspecie v. balearicus (Boettger, 1890), la cui validità è però estremamente dubbia. La specie è in grado di sopportare alti tassi di salinità ed è relativamente termofila ed opportunista. Generalmente si ritrova nelle zone costiere e sabbiose, dove colonizza facilmente gli stagni e le pozze di recente formazione. Il periodo riproduttivo va da febbraio ad aprile, a seconda della latitudine, ed è caratterizzato dall’intensa attività canora dei maschi, che in questo modo attirano le femmine nelle pozze d’acqua. L’accoppiamento è ascellare e può essere di lunga durata (fino a qualche giorno), durante il quale la femmina depone dalle 5000 alle 12000 uova sottoforma di un doppio cordone, il quale viene fissato alla vegetazione sommersa. Dopo circa una settimana dalla deposizione nascono le larve, che generalmente metamorfosano dopo 1 o 2 mesi raggiungendo i 10 – 15 mm di lunghezza. La dieta larvale è onnivora, mentre gli adulti si cibano in prevalenza di invertebrati anche di dimensioni ragguardevoli.

(Fotografia: Casula Paolo Proprietario: Agenzia Forestas)

 

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