- 05 Set 2016
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- Posted by parco
- trenino verde
Nel 1883 la Sardegna disponeva della sola rete ferroviaria a scartamento normale, con l’intento di raggiungere le zone più impervie non ancora servite dalle ferrovie esistenti si decise la costruzione della rete “complementare”. Questa rete ferroviaria, costruita in tempi rapidissimi, permise di rendere più accessibili molti comuni dell’interno. Il nome sintetizza il fatto che per mezzo di una ferrovia a scartamento ridotto (la distanza tra le rotaie è minore rispetto allo scartamento ordinario) si attraversa un territorio ricco di vegetazione. “The train in the wilderness” lo chiamano gli operatori inglesi che ogni anno programmano i loro viaggi in Sardegna, proprio a sottolineare il fatto che si viaggia attraverso un paesaggio selvaggio e incontaminato, dove la ferrovia sembra inserita da sempre, così come le case cantoniere, le stazioni, i viadotti e tutte le opere d’arte d’ingegneria ferroviaria. Il paesaggio che si attraversa non è raggiungibile in altro modo ed il treno procede lentamente, quasi con delicatezza per non disturbare un ambiente che regala al viaggiatore immagini da favola. Due linee ferroviarie attraversano l’area del Gennargentu, una sul versante orientale (Mandas-Arbatax), e una sul versante occidentale (Mandas-Sorgono).
Con la diffusione dei trasporti su strada, l’importanza di tale linea ferroviaria è diminuita drasticamente, a causa dei lunghi tempi di percorrenza delle sue tratte. Da alcuni anni, grazie al contributo finanziario della Regione Sardegna e della Comunità Europea si sta puntando al recupero, in un’ottica di valorizzazione a fini turistici di tale servizio, con interventi di recupero di infrastrutture (stazioni caratteristiche, magazzini di legna, depositi per locomotive, case cantoniere, zone di sosta e di ristoro) e di materiale rotabile (recupero di locomotive a vapore, vetture d’epoca). La linea del trenino verde, così denominato dal progetto di recupero a scopo di valorizzazione turistico/ambientale dell’area interessata promosso anni fa con la partecipazione del WWF e di Legambiente, è una possibilità molto economica di viaggiare su queste linee e di ammirare squarci di paesaggi incontaminati, intervallati qua e là da opere di arte di edilizia ferroviari d’epoca.