- 22 Set 2016
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- Posted by Salvatore
- ambiente, fauna
Daino
Dama dama (Linnaeus, 1758)
(Classe: Mammalia; Ordine: Artiodactyla; Famiglia: Cervidae)
Attualmente presente in Sardegna in seguito a recenti reintroduzioni con esemplari provenienti dalla Penisola, il Daino rappresenta il classico esempio dell’opera distruttiva dovuta alla caccia indiscriminata ed alla perdita di habitat. Nel 1774 Francesco Cetti descriveva l’Isola come una delle regioni più ricche di questa specie, ma in poco meno di 200 anni si è arrivati alla completa estinzione. Oggi il Daino è presente in varie recinzioni sparse nei territori demaniali della Regione Sardegna (Pula, complesso del Limbara, Montarbu di Seui) e da pochi anni alcuni esemplari vivono in libertà, anche se in numero ancora esiguo e limitatamente ad alcuni territori relativamente limitrofi ai recinti stessi. Probabilmente la sua presenza nell’Isola era dovuta ad una introduzione da parte dell’uomo in un’epoca stimata attorno ai 1000 anni a.C. a scopo venatorio. Il Daino è facilmente distinguibile dal Cervo per le dimensioni minori (la lunghezza testa-tronco è di circa 130-170 cm, con l’altezza al garrese di 70-110 cm), lo specchio anale sempre bianco e bordato di nero, la coda sensibilmente più lunga ed infine per i palchi presenti nei maschi, che terminano con l’apice espanso a formare una pala. La colorazione del mantello durante il periodo estivo è fulvo-rossiccia, con macchie bianche rotondeggianti sul dorso e sui fianchi, biancastra sul ventre, mentre la colorazione invernale è grigiastra e priva di macchie evidenti. Il muso è allungato e arrotondato, gli occhi grandi, le orecchie diritte e appuntite e gli arti piuttosto brevi e sottili. Il Daino frequenta diversi tipi di ambienti: dalla macchia mediterranea, ai campi incolti, alle boscaglie. Le sue abitudini sono notturne e crepuscolari e dimostra una notevole diffidenza. La dieta è composta essenzialmente da erbe diverse, cereali, apici legnosi anche con gemme ed in misura minore di frutta. E’ un animale sociale che forma branchi generalmente divisi secondo il sesso (i piccoli restano con le femmine), ma durante il periodo riproduttivo si possono formare dei branchi misti. Il numero degli esemplari all’interno del branco può variare a seconda dell’ambiente in cui vive, con pochi individui nei boschi chiusi e qualche centinaio di capi se l’ambiente è aperto. Gli individui più anziani spesso conducono una vita solitaria a causa della loro scarsa competitività. La stagione riproduttiva si estende da ottobre a novembre, durante la quale i maschi si avvicinano ai branchi delle femmine, formando un loro territorio ed emettendo dei richiami per attirare gli individui di sesso opposto. Le femmine generalmente penetrano spontaneamente nel territorio del maschio, che naturalmente deve allontanare eventuali nuovi pretendenti. Gli scontri tra maschi di regola si risolvono con brevi inseguimenti, ma spesso possono verificarsi dei duelli più animati, durante i quali si fa uso dei palchi scagliandosi a testa bassa contro l’avversario. Il vincitore ha l’opportunità in questo modo di tenersi il proprio territorio e di accoppiarsi con le femmine che vi entrano, ma non formano dei veri e propri harem, in quanto difficilmente abbandonano il luogo di riproduzione per inseguire le femmine fuggiasche. Gli esemplari giovani, in questo periodo, generalmente stanno alla larga dai maschi e preferiscono formare dei piccoli branchi temporanei per conto loro. Terminato il periodo degli amori, i maschi si raggruppano nuovamente in branchi di piccole dimensioni, mentre le femmine continuano ad accudire i propri piccoli dell’anno, fino al mese di dicembre circa. La gestazione ha una durata variabile da 30 a 32 settimane, terminando il parto di un esemplare (talvolta 2, ma non si verifica spesso) che avviene in solitudine ed in luoghi protetti. La maturità sessuale si raggiunge attorno ai 2 anni di vita nelle femmine e verso i terzo – quarto anno per i maschi. La longevità della specie può arrivare a sfiorare i 20 anni d’età, ma nell’ambiente naturale l’aspettativa di vita è minore. Caratteristica rilevante del Daino sono i palchi; questi cadono ogni anno, fra aprile e maggio, per poi ricrescere quasi subito ed essere pronti e più robusti verso il mese di ottobre. I palchi possono misurare fino ai 70 cm di lunghezza e nei primi anni di vita, al termine della loro crescita sono costituiti da semplici aste, mentre a partire dal quarto o dal quinto anno gli apici formano la tipica pala, munita di cime che crescono di numero con l’avanzare dell’età. Le femmine non sono munite di corna.
(Fotografia: Chiaramida Antonello; Proprietario: Agenzia Forestas)