Il territorio
Il territorio
Tra i rilievi di cime, torrioni, falesie e tacchi.
Le formazioni geologiche, costituite da scisti e porfidi che creano i rilievi con meno asperità, si contrappongono alle formazioni calcaree, originanti diruppi e falesie. I due terzi del territorio sono costituiti in prevalenza dagli scisti del paleozoico, che costituiscono il basamento del territorio (Zona a Falde del basamento ercinico sardo, caratterizzata dal sovrapporsi di unità tettoniche messesi in posto durante le fasi compressive dell’orogenesi ercinica e, in seguito, deformate da un insieme di eventi deformativi tardivi (Carmignani et al.,1981; Carmignani et al., 2001); il restante è formato da rocce porfidiche paleozoiche a NO e dai calcari mesozoici dell’area montana a NE. Da questi ultimi hanno avuto origine i Tacchi, formazioni calcareo – dolomitiche di cui si ha un bellissimo esempio nel Tonneri. L’orografia, dovuta alle formazioni rocciose presenti, ha quindi carattere montagnoso, con dislivelli notevoli e cime che superano i 1200 metri (Margiani Pubusa, Montarbu e Pissu Andriottu), mentre le regioni più basse si attestano sui 317 metri di Isca ’e Ua e i 230 metri della vallata del Flumineddu.
Da segnalare, oltre alla geomorfologia degli scisti e dei torrioni carbonatici, il deposito antracifero di “Fund’e Corongiu, scoperto nei primi del 1800 e sfruttato per quasi un centinaio d’anni. Il giacimento di antracite, formatosi nel Paleozoico (Carbonifero), ebbe grande importanza per lo sviluppo economico del centro di Seui, che vide l’incremento della sua popolazione fino alla presenza di 3335 anime del 1931. Il materiale estratto, composto per oltre il 90% da carbonio, era destinato ad un uso industriale o come combustibile per le navi, per via del suo alto potere calorifero (circa 7700 cal per kg di materiale). L’attività estrattiva terminò negli anni ’50 a causa degli elevati costi estrattivi e dell’uso crescente di altri combustibili fossili. Oggi, a testimonianza delle attività estrattive, restano pochi edifici, ormai ridotti a ruderi, dei quali riveste un grande interesse la laveria. L’edificio, costruito nella zona di San Sebastiano durante la Prima Guerra Mondiale, si mostra ancora imponente e testimonia la grande importanza che ebbe l’attività estrattiva a Seui; la miniera fu probabilmente strategica per quel periodo e fu il presupposto per la costruzione della linea ferroviaria che esiste tutt’oggi e che, partendo da Cagliari, arriva fino alle coste ogliastrine di Arbatax.